LA CANTINA DI BACCO BACCICHETTO.
Luogo d’incontri fin dalle più remore origini, frequentato porto sulle sponde dell’ Anaxum, il fiume “senza luce”, come un tempo veniva chiamato lo Stella, a causa della densa cortina d’alberi che un tempo impediva ai raggi del sole di rispecchiarsi nelle sue acque, Precenicco racconta da sempre la sua storia, fra terra e acqua. L’acqua serena del suo limpido corso di risorgiva che si perde sud nella laguna di Marano, in riflessi che danzano la luce, e l’acqua che un tempo sgorgava spontanea dalle molte fontane.
Sulla strada, che costeggiando lo Stella attraverso il romano praedium Titianus incrocia lo stradone per Lignano, rinasce a nuova vita l’antico casale colonico “dei Baccichetto”, nella quale l’antico si sposa con il nuovo, come l’edera si intrecciava ai vecchi muri. Nel segno della novità architettonica e funzionale, Domus Baccih]i, accoglie i suoi ospiti con l’ampio abbraccio di un cortile fiorito, per rinnovare la tradizionale propensione all’incontro della famiglia Baccìchetto, tramata di convivialità e arricchita dai sapori e dai profumi di questa terra. Ma anche dai suoi saperi, perché come scriveva Isi Benìnì, al centro di ogni famiglia che coltiva un “grande vigneto”, «c’è sempre lui, il vignaiolo che con mano morbida, piena di tepori affettuosi, un occhi alla tradizione e uno ai suggerimenti dell’alta tecnologia, segue il suggestivo viaggio del vino da quando è in gestazione negli impettiti filari, e frutto in embrione, e grappolo opulento, e mosto ricco di umori e dei primissimi profumi, e quando riposa nei tini della sua adolescenza, e nel giocoso momento del suo iter in bottiglia, e ancora per la sua passerella della primavera fino a quando si spegne nell’esaltazione dei palati per un “magnificat” che Lo ripaga di tante ansie e di tante premure».